Una mattina come tante

Scesi dall'auto, diretta all'hotel, avevo in mano la mia solita tazza di caffè, reduce dal locale di Luke.
Quella sera avrei dovuto telefonare a Rory per sapere cos'avrebbe fatto quest week-end.
Mi avvicinai al bancone dove c'era Michel imbronciato, come al solito.
<<giorno, Michel>> lo salutai, allegra.
Mi rivolse un'occhiata a dir poco isterica, <<non è un buon giorno, ho preso un kg, un kg, sai che vuol dire?!>> disse, isterico.
<<che lo psichiatra che paghi non ti aiuta per niente?!>> dissi ironica, sghignazzando.
<<ah ah, non sei divertente>> rispose seccato.

Rispiegai, forse per la miliardesima volta, la cartina che mia madre aveva fatto infilare nel cruscotto da George, il parcheggiatore.
sospirai, spiegandola come potevo con le mani,
a quell'ora, Lorelai Gilmore, mia cugina, doveva essere andata al lavoro.
Dragon fly... Dragon fly....eccolo!!
segnato con un doppio cerchio rosso, il luogo dove doveva trovarsi la locanda di mia cugina, spiccava come un semaforo.
Memorizzai come potei la cartina, poi la ripiegai ed infilai nel cruscotto.

In poco tempo riuscii ad arrivare, ero stanca, non avevo dormito granchè, ringraziando il cielo avevo indosso i miei carrera neri, almeno avrebbero coperto le lievi occhiaie.
Entrai nel parcheggio, fermando l'auto nell'apposito spazio. spensi il motore.

Camminai lentamente verso l'entrata, leggermente spaesata, non ero mai stata a Stars Hollow, però dovevo ammettere che era abbastanza grazioso.
mi stampai un bel sorriso sulle labbra e varcai la soglia, notando una donna di spalle ed un uomo dietro il bancone, non aveva l'aria molto tranquilla.
mi avvicinai leggermente incerta.

Risi, facendo innervosire ancora di più.
<<fa un bella scopacciata di gelato e ti passerà tutto>> dissi, con una vocina, per poi riprendere a ridere.
<<non sei divertente>> disse con chiaro isterismo nella voce.
Continuai a ridere, ecco un valido motivo per svegliarsi presto la mattina.
<<fantastico! Stanno già arrivando dei clienti>> disse, Michel ancora più isterico.
Volsi lo sguardo verso la ragazza, <<avrà sentito tutto! Meglio immobilizzarla oppure lo dirà in giro>> dissi, riferendomi al motivo per cui era isterico Michel.
Lui in risposta sbuffò<<e' una cosa seria>> disse sull'orlo di una grave crisi isterica.
<<certo, certo>> dissi ridendo, <<alla cliente ci penso io>> dissi ironica, passando dietro al bancone, accanto a Michel sempre più isterico.
<<buongiorno, benvenuta al Dragon Fly>> dissi, sorridendo, <<una delle dieci migliori locande del Connetticut secondo i media>> continuai a dire, <<desidera?>> le domandai infine.

Non potei fare a meno di ascoltare la loro conversazione.
Quando la donna si volse verso di me e mi rivolse la parola la riconobbi immediatamente, dopo le foto viste a Parigi.
Sorrisi ampiamente.
<<lorelai Gilmore?>> chiesi, dovevo pur esserne certa.

Sorrisi<<wow, sono famosa>> affermai allegra, quasi sul punto di mettermi a saltellare.
<<comunque sono io, in tutto il mio splendore>> dissi ancora, sorridendo raggiante.
<<ignora il francese accanto a me, sembra isterico, ma non farti spaventare da lui, non ha ancora mangiato nessuno, lo farebbe ingrassare troppo>> aggiunsi per poi ripendere a ridere, come poco prima.
<<ah ah>> si limitò a dire Michel, io risi ancora di più.
<<comunque, ora che mi hai trovata, cosa posso fare per te?>> chiesi alla ragazza, per poi sorridere.

sorrisi, era così...diversa da come me l'aspettavo.
decisamente meglio di come me l'avevano descritta.
rivolsi uno sguardo verso il tipo accanto a lei,
ampliai il sorrisi <<bonjour Monsieur>> lo salutai, per cortesia.
poi mi rivolsi nuovamente a Lorelai.
<<innanzi tutto bonjour anche a te>> dissi <<..cugina..>> aggiunsi.
<<mi presento, sono Gabrielle Bernard, mia madre è la sorella minore della tua..>> sorrisi.
<<piacere di vederti..>> aggiunsi.

La donna rivolse un saluto a Michel, che in risposta fece un leggero inchino.
<<bonjour, Madame>> disse sorridendo.
<<lorelai, dovevi dirmelo che non tutti i tuoi parenti sono come te>> disse, felice della differenza.
Risi, ignorando Michel <<la sorella della mamma, Hitler due: il ritorno dei nazisti>> dissi ironica, facendo apparire un'espressione contrariata sul volto di Michel.
<<come mai da queste parti? stanca del regime nazista?>> domandai ironica.

<<merci..>> risposi gentilmente all'uomo accanto a lei.
ascoltai la battutina che le fece e la risposta che lei diede.
risi, non aveva tutti i torti.
<<oui, anche per quello..>> iniziai a dire, <<..diciamo pure che sono stata spedita qui.. nemmeno fossi un pacco postale..>> aggiunsi,
<<mi chiedevo se potevi ospitarmi per un periodo.. te ne sare davvero grata, l'Option numéro deux, è chiedere a tua madre>> sospirai scuotendo lievemente il capo.
<<non credo che reggerò altre lamentele e battibecchi.. >> ammisi.

Osservai com'era vestita, tutte cose firmate<<un pacco postale d'alta moda>> dissi ridendo.
<<puoi restare, non manderei nessuno da mia madre, sarebbe come condannarlo a morte, seppellito sotto fili di perle e sckoch invecchiato>> dissi ironica, ridendo.
<<tua madre si che ha classe>> ribattè Michel.
<<sa come sfiancarti mentalmente nel giro di pochi minuti>> gli risposi ironica, provocano l'ennesimo sbuffo da parte sua, poi sparii in cucina, probabilmente a stressare Sookie perchè vuole cibi dietetici, al solito.

risi, <<stordirebbe perfino un elefante..>> risposi, <<..comunque grazie>> la ringraziai.
Mi scostai i capelli dietro le spalle.

<<dopo averlo costretto ad indossare qualche orrendo vestito pieno di orrendi pizzi e merletti>> aggiunsi ironica, per poi ridere.
<<comunque, vuoi che ti prenoti una stanza oppure ti accompagno a vedere casa?>> domandai, per poi sorridere.

sorrisi, <<potresti ospitarmi nella tua casa?>> le chiesi.
Almeno lei era una faccia amica, di rimanere da sola, non mi andava.

<<certo, con Luke fuori città e mia figlia lontano da casa, anche io mi sento un pò sola>> le dissi, per poi sorridere.
<<se non fosse che Paul Anka abbiaia più forte della sveglia, non mi sveglierei neppure la mattina>> dissi ridendo.
<<comunque andiamo ora o preferisci aspettare ancora un pò?>> chiesi.

sorrisi, <<come ti trovi più comoda, non ho fretta>> risposi gentilmente.
Mi guardai intorno, quel posto era davvero carino.

<<per me va bene anche adesso>> dissi sorridendo.
<<vuoi del caffè?>> le domandai, <<io lo adoro, me lo farei iniettare endovena se potessi>> dissi ironica, per poi ridere